La Spagna atlantica in camper, con le sue magnifiche e lunghissime spiagge, i fari, attraverso i Paesi Baschi, la Cantabria, le Asturie e la Galizia.

(Iniziamo con una sosta a Toulouse in Francia, la capitale spaziale, e poi tutta la costa atlantica partendo da San Sebastian, poi Bilbao, Santander e A Coruna passando per le più belle spiagge e ammirando i fari, con una divagazione al Picos de Europa e per finire il Canyon do Sil)

 

27 luglio - 16 agosto 2018

  

 

A Coruna
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Spagna Atlantica
Viaggio nella Spagna del nord affacciata sull'Oceano Atlantico
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Spagna e non solo (26 luglio 2018 – 15 agosto 2018)

 

1° e 2° giorno 26 e 27 luglio 2018 (Milano – Tolouse (F) km 890)

 

Quest’anno, per motivi di lavoro, siamo soli e con un periodo ristretto! Abbiamo preparato il camper un po’ alla volta alla sera e la sera del 26 luglio alle 22,00 riusciamo a partire in direzione “Francia”. Viaggiamo fino a mezza notte e mezza e ci fermiamo per la notte in un’area di servizio autostradale a circa 200 km da Milano. Il mattino seguente poco prima delle otto siamo nuovamente in viaggio. Il viaggio è tranquillo senza grossi problemi di traffico, a parte intorno alle città e agli incroci autostradali e alle 16,30 siamo a “Tolouse” al “Camping Tolouse” (GPS= N=43°39’21,00” E=01°24’56,00" m. 130 s.l.m.), www.camping-tolouse.com a 7 chilometri dal centro della città, raggiungibile con una comoda ciclabile lungo i canali. Il campeggio non è male, i servizi sono puliti e le piazzole di dimensioni comode, c’è anche un piccolo bar-ristorante.

 

3° giorno 28 luglio 2018 (Tolouse (F) visita a piedi della città km 0) www.toulouse-visit.com

 

Oggi abbiamo previsto la visita della città, ma soprattutto la visita alla “Airbus”: il quartier generale del colosso europeo aeronautico che si trova nel sobborgo di “Blagnac” (Musée Aeroscopia, Allée André-Turcat, 31700 Blagnac) a circa una decina di chilometri dal campeggio sull’altra sponda della “Garonna” il fiume che attraversa “Tolouse”. Noi ci andiamo con lo scooter, ma c’è anche un bel percorso ciclabile. (GPS= N=43°39’32,00” E=01°21’33,50" m. 130 s.l.m.). Qui ci sono diverse opzioni di visita, in teoria si dovrebbe prenotare attraverso il sito dedicato: www.billetterie.manatour.fr - www.manatour.fr , ma comunque riusciamo a fare i biglietti direttamente alla biglietteria, importantissimo per accedere allo stabilimento della “AIRBUS” è obbligatorio presentare un documento di identità valido (carta d’identità o passaporto, non accettano la patente di guida). Noi scegliamo la visita libera al museo e la visita guidata dell’angar dove viene costruito il super aereo “A380” da oltre 500 posti su due livelli. Il tutto accompagnato da alcuni filmati e spiegazioni da parte della guida (possibili sono in francese, inglese e spagnolo, ma è molto interessante!). Iniziamo con il percorso all’interno del museo, dove ci sono testimonianze che hanno fatto la storia dell’aereonautica. Cominciamo con l’entrare nel mitico “Concorde” (quello del record del giro “intorno al mondo” compiuto nell’ottobre del 1992, in sole 33h27’), segue poi la visita all’Interno di un “A300B” equipaggiato con posti a sedere in economy e in business ed inoltre una suite in coda, composta da salotto, camera da letto matrimoniale, bagno con doccia e angolo cottura! Seguiamo il percorso all’interno dell’angar dove sono esposti velivoli militari, per rilevamento meteo e pezzi d’altri tempi, ma rimaniamo incantati davanti al colosso del cielo: il “BELUGA” (A-300-600-ST)  un aereo da trasporto, che viene utilizzato dalla società per il trasporto, dalle varie sedi europee, dei pezzi che formano l’ “Airbus A-380” fino alla sede di “Tolosa” per l’ assemblaggio. All’esterno dell’angar sono esposti un altro “Concorde” e un “A-400-M” un quadrimotore militare molto particolare, in grado di atterrare e decollare sulla sabbia del deserto e su piste innevate! Sono arrivate ormai le 13,00 e abbiamo il tempo solo per un panino veloce alle macchinette distributrici all’interno della reception, in quanto alle 13,45 c’è il ritrovo per la visita guidata. Puntualissima la nostra guida ci raduna (siamo un bel gruppetto) e ci introduce nella “Sala Telemetria” che serve per i collaudi di questo grande aereo. Proseguiamo poi con il bus all’interno degli stabilimenti “AIRBUS” e qui saliamo con un ascensore a circa 24 metri di altezza, dove attraverso delle vetrate panoramiche ammiriamo la parte di assemblaggio di questi aerei. All’esterno ci sono parecchi aerei pronti per il completamento. (Allegato PDF della spiegazione della visita, clicca qui). Terminata la visita torniamo con il bus sul piazzale del museo e qui saliamo all’interno dell’ “A-400-M” dove assistiamo a un filmato sulle caratteristiche di questo particolare aereo militare. Terminata la visita facciamo un breve giro all’interno della boutique e torniamo allo scooter e ci dirigiamo senza esitazione in centro città per la visita della città.  Parcheggiamo così lo scooter nei pressi del centro città e ci addentriamo nella zona pedonale. Iniziamo con “Place du Capitole” che purtroppo non possiamo ammirare nella sua bellezza in quanto è occupata completamente da un evento sportivo e quindi anche la facciata del “Capitole” è abbastanza coperta. La grande piazza centrale di “Tolosa” prende appunto il nome dal grande edificio che si affaccia sulla piazza stessa, oggi sede del “Municipio”, costruito tra il ‘700 e il ‘900. Proseguiamo in “Rue du Taur” (Via del Toro) con “Notre Dame du Taur” che visitiamo anche all’interno, quindi ci avviamo verso la “Garonna” e ci fermiamo al “Convento Les Jacobin”, che ammiriamo anche all’interno, con il soffitto che ha l’effetto di grandi palme. Ancora poco e arriviamo in “Place St. Pierre” di fronte all’omonimo ponte sulla “Garonna”, qui ammiriamo, solo dall’esterno in quanto chiusa in ristrutturazione, la “Chiesa di St. Pierre”. Poco più avanti sul lungo fiume troviamo l’”Espace EDF Bazacle” https://www.edf.fr/groupe-edf/producteur-industriel/energies-renouvelables/hydraulique/espace-edf-bazacle/presentation . È uno dei luoghi culturali più importanti di “Tolosa” dove seguiamo il percorso museale con la spiegazione (opuscoli in francese ed inglese) di come viene prodotta l’energia elettrica, infatti la centrale idroelettrica presente è ancora in funzione e visitabile. Aperto nel 1989 è gratuito e aperto tutto l’anno. Ci mettiamo in cammino verso il parcheggio e ci fermiamo alla “Basilique de St. Sernin”, un insigne monumento dell’arte romanica la cui costruzione iniziata nel 1080 fu terminata nel corso del XIII secolo, iscritta nel Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Magnifica all’interno, lunga 115 metri e larga 64 con cinque navate. Bellissima anche la “torre nolare” di sezione ottagonale, alta 65 metri. Arrivati al parcheggio riprendiamo lo scooter e ci spostiamo nei pressi della “Cathédrale de St. Étienne” che sorge nell’omonima piazza con fontana davanti all’ingresso principale. Giornata molto lunga, siamo un po’ stanchi, riprendiamo lo scooter e torniamo al campeggio, dove arriviamo che sono quasi le 20,00.

 

4° giorno 29 luglio 2018 (Tolosa (F) – Donostia/San Sebastian (E) km 384)

 

Entriamo in “Spagna” nella regione dei “Paesi Baschi” (Pais Vasco). www.euskoguide.com

 

Quest’oggi, tempo bellissimo, ci aspetta il trasferimento verso la “Spagna” con destinazione finale “Donostia/San Sebastian”, capoluogo della “Provincia di Guipúzcoa. Ce la prendiamo con calma e alle 10,00 circa usciamo dal campeggio, ma decidiamo di passare dalla “Cité de l’Espace” www.cite-espace.com . Arrivati proprio davanti all’ingresso della cittadella (parco dei divertimenti tematico), troviamo un grande parcheggio riservato ai camper (GPS= N=43°35’12,20” E=01°29’26,80" m. 150 s.l.m.), con accesso tramite sbarra, ma gratuito e utilizzabile anche per la sosta notturna. Ci rechiamo così alla biglietteria e decidiamo di entrare (costo € 24,00 a persona) per la visita di questa cittadella dello spazio, dove all’interno è ricostruita la storia dell’esplorazione dello spazio, con la ricostruzione anche di una navicella spaziale in dimensioni originali; tutto accompagnato anche da sale con proiezioni di filmati (molto interessante anche per i bambini). Il parco, realizzato nella capitale europea dell’industria aerospaziale, ha un taglio scientifico proprio per spiegare e far rivivere tutte le fasi dell’esplorazione spaziale e dell’industria aeronautica in generale. Terminata la visita, imbocchiamo nuovamente la A-64 (E-80) che seguiamo fino nei pressi di “Bayonne”, dove prendiamo la A-63 (E-5) che ci porterà fino al confine con la “Spagna”, dove l’autostrada si chiama AP-1. Da qui seguiamo le indicazioni per “Donostia/San Sebastian”. Arrivati in città ci dirigiamo all’area camper segnalata alle coordinate (GPS= N=43°18’27,70” O=02°00’51,00" m. 10 s.l.m.), ma ci rendiamo conto che non è una vera e propria ara camper, ma bensì un parcheggio in strada in mezzo alle auto, decidiamo quindi di recarci al “Camping Igueldo” (GPS= N=43°18’17,50” O=02°02’45,60" m. 250 s.l.m.), sopra la città. Il campeggio www.campingigueldo.net attrezzato anche con una vera e propria area camper per circa 50 mezzi con corrente e C.S. e con l’utilizzo di tutti i servizi del campeggio compreso la piscina. I servizi sono bellissimi e per recarsi in città c’è la fermata del bus N. 16 (ogni 30’ e 20’ di percorso) davanti all’ingresso del campeggio.

 

5° giorno 30 luglio 2018 (Donostia/San Sebastian (E) km 17 in moto e km 7,6 a piedi)

 

“San Sebastian” (Donostia in basco) www.sansebastianturismo.com è una città decisamente turistica situata sul “Camino de Santiago” e soltanto a 20 chilometri dal confine francese, conta moltissimi alberghi di ogni genere e grado, bar, ristoranti e soprattutto spiagge bellissime. Si estende su una baia di sabbia bianca, tra i “Monti Urgull e Igueldo”. Un nucleo marinaro, una zona signorile e quartieri moderni rendono questa città una delle più belle del litorale cantabrico. La giornata inizia con temperature molto basse, ma tempo bello: 15 gradi alle 7,00! Alle 9,00, in sella al nostro scooter scendiamo verso la città, ma sulla strada troviamo la deviazione per il “Monte Igueldo” www.monteigueldo.es , quindi saliamo in cima. Per entrare (è possibile l’accesso anche ai camper < 35 q.),c’è da pagare un ticket di ingresso che consente anche il parcheggio (GPS= N=43°19’13,10” O=02°00’38,30" m. 170 s.l.m.) del mezzo (€ 2,30 a persona). L’accesso al “Monte Igueldo” è possibile anche con la “Funicolare”, in questo caso occorre prendere il bus N. 16 (fermata fuori dal campeggio) e scendere proprio sul piazzale della “Funicolare” (costo del biglietto € 2,30, come il parcheggio). Questo è un punto panoramico su tutta la “Baia di San Sebastian” ed è anche un grande parco giochi per adulti e bambini, con negozi e ristoranti. Qui tutte le attività aprono dopo le 10,00/10,30 e quindi giriamo indisturbati non essendoci folla. Saliamo anche sulla torre, il vecchio faro a legna (€ 2,50 a persona), a piedi (l’ascensore non funziona) e da questo punto il panorama è decisamente il massimo! Iniziamo la discesa con la strada dalla parte opposta della salita e qui troviamo il nuovo faro; la strada arriva proprio al piazzale della “Funicolare Monte Igueldo” (GPS= N=43°19’08,70” O=02°00’22,60" m. 20 s.l.m.) e proseguendo arriviamo alla “Playa Ondarreta” (GPS= N=43°19’03,10” O=02°00’15,20" m. 0 s.l.m.), dove parcheggiamo lo scooter (qui c’è anche la fermata del bus N. 16). Proseguiamo a piedi sul “Paseo Eduardo Chillida” fino alla fine della passeggiata dove troviamo le sculture “Peine del Viento”. “San Sebastian” è anche un museo contemporaneo a cielo aperto e questa è appunto una delle sculture che si possono ammirare. “Peine del Viento” è una creazione dello scultore “Eduardo Chillida” e dell’architetto “Luis Pena Ganchegui” ed è il perfetto esempio di bellezza allo stato puro, un profondo dialogo tra arte e paesaggio. Altre opere come questa sono distribuite nella città, proprio di fronte a questa dall’altro lato della baia, sotto il “Monte Urgull” c’è la "Construcciòn Vacìa", che raggiungeremo domani. Pranziamo in uno dei tanti locali sul paseo gustandoci le famosissime “tapas” e bevendoci una buona birra. Cosa sono i “tapas”? Sono dei piatti tipici spagnoli nati in “Andalusia” alla fine dell’ottocento per accompagnare lo sherry; oggi sono molto diffusi sia come spuntino che come aperitivo e addirittura come pasto principale. Sono sempre in piccole porzioni solitamente del costo di € 1,00 e sono realizzati con diversi tipi di alimento, dal pesce, alla carne, al formaggio, alle verdure ecc.. A questo punto non ci resta che goderci il sole sulla “Playa Ondarreta” a quest’ora non ancora affollatissima, ma che con il passare del tempo si è completamente riempita. Rimaniamo in spiaggia fino a quando comincia ad alzarsi la marea. Qui scopriremo anche andando avanti che tutte le spiagge della costa, da “San Sebastian” fino al confine con il “Portogallo”, sono con accesso libero, ma attrezzate con docce e servizi igienici e soprattutto con la vigilanza di squadre di soccorso della Croce Rossa Spagnola che curano lo svolgere della corretta balneazione, infatti con l’alzarsi della marea e il conseguente formarsi di pericolose correnti, il servizio di vigilanza fa spostare i bagnanti nella zona sicura. Verso le 17,00 ci spostiamo con lo scooter nella città vecchia, dall’altra parte della baia. Iniziamo con la “Cathédrale Buen Pastor” che è fuori dal centro storico vero e proprio. La cattedrale fu inaugurata nel 1897, è l’edificio più alto della città e anche il più grande edificio religioso della città, infatti la superficie occupata è di 1.915 mq.; il suo stile ad arco ogivale trae ispirazione dalle chiese medievali di “Francia” e “Germania”. Entriamo così, seguendo le vie pedonali, nel centro storico (città vecchia) vero e proprio e passiamo subito per “Plaza de la Constituziòn”, che è il cuore del centro storico, nella piazza l’edificio principale fungeva da Municipio fino agli anni ’40 e i balconi sugli edifici colorati che affacciano sulla piazza sono numerati. I numeri risalgono all’epoca in cui la piazza era usata come arena. Proseguiamo verso le due chiese più antiche della città: la “Basilica de Santa Maria” che è un’ imponente opera barocca risalente al XVIII° secolo costruita nella trafficata “Calle Mayor” tra il 1743 e il 1774. Una curiosità: le persone battezzate in questa basilica sono conosciute come “josemaritarras” (letteralmente: quelle appartenenti a Gesù e Maria e menzionate nell’inno a San Sebastian). L’altra chiesa è l’“Iglesia de San Vicente” che è anche la chiesa più vecchia della città, costruita nella prima meta del XVI° secolo; al suo interno uno spettacolare organo francese del 1868 di Cavaille-Col. Usciamo dal centro storico e siamo nuovamente sul paseo, nel “Parco Alderdi Eder”, davanti all’edificio che oggi ospita l’“Ayuntamiento” (il Municipio). L’edificio fu sede del “Gran Casino” dal 1° luglio 1897 al 1924, quando fu chiuso per l’introduzione della legge che vietava il gioco d’azzardo. I suoi tavoli della roulette e la sala da ballo, attualmente sala plenaria, offrivano intrattenimento per politici, scrittori e artisti nella Bella Epoque. Sono ormai le 19,30 e ci avviamo al campeggio.

 

6° giorno 31 luglio 2018 (Donostia/San Sebastian (E) km 20 in moto e km 5,7 a piedi)

 

Ha piovuto quasi tutta notte e questa mattina piove ancora, ma per fortuna verso le 11,30 smette e sembra schiarire, così dopo pranzo scendiamo nuovamente a “Donostia/San Sebastian” e ci dedichiamo all’esplorazione dell’altra altura che fa da sentinella alla baia di “San Sebastian”: il “Monte Urgull”. Arriviamo in fondo ala strada sul “Paseo Nuevo” dove c’è un parcheggio (GPS= N=43°19’29,80” O=01°59’34,60" m. 15 s.l.m.) (si può parcheggiare anche lungo tutto il paseo – tutti i parcheggi sono a pagamento e solo mezzi < 30 q., quindi è un rischio entrare con i camper, abbiamo visto la polizia far le multe ad un gruppo di camperisti). Qui arriva anche il bus N. 39 che sale anche fino alla “Santiago Bateria” in posizione panoramica e da qui con una breve passeggiata si arriva in cima al castello. Noi parcheggiato lo scooter iniziamo il percorso all’interno del parco a piedi, non prima di avere scattato qualche foto alla scultura "Construcciòn Vacìa": la scultura è opera dell’artista “George Oteiza” e ha vinto, mezzo secolo fa, un premio alla biennale di San Paolo ed è ora un riferimento nel mondo dell’arte contemporanea. Entriamo da una delle cinque entrate al “Monte Urgull” e iniziamo la salita passando dalla “Bateria de Bardokas” (una postazione di difesa), dal “Cementerio de los ingleses” ed arriviamo alla “Bateria de Santiago”, il punto panoramico sulla baia della città, dove c’è anche un bar alla “Bateria de Santa Clara Alta”. Da qui proseguiamo passando dalla “Bateria de Napoleon” e arriviamo così al “Castillo de la Mota” con la “Capilla del Santo Cristo de la Mota”. Entriamo a visitare l’esposizione all’interno del castello e saliamo al punto panoramico dove c’è una grande statua del Cristo: il “Sacro Cuore”, opera dell’artista “Federico Collaut” eretta nel 1950, è alta 12 metri e può essere vista a 4 miglia di distanza verso il mare; da qui si ha un grandissimo panorama su tutta la città e su tutta la baia di “San Sebastian” con le sue spiagge: la “Playa de la Concha” e la “Playa Ondarreta”. Scendiamo dal castello e proseguiamo nel percorso ed arriviamo al “Baluarte del Mirador” a dove si gode di un bel panorama sulla spiaggia dietro la città: la “Playa de Zurriola”. Da qui iniziamo il percorso di rientro passando anche per la “Bateria de Las Damas” ed arriviamo così nuovamente al parcheggio e ne approfittiamo per completare il tour con una passeggiata  sul lungo mare al porticciolo turistico dove c’è anche l’”acquario”, il “Museo Naval” e la “Capila de San Pedro Apostol”. Ci gustiamo un buon gelato in una gelateria di origine italiana e rientriamo al campeggio.

 

7° giorno 1° agosto 2018 (Donostia/San Sebastian – Bilbao (E) km 108 + Visita di Bilbao km 18 in moto e km 8,00 a piedi)

 

Usciamo dal campeggio, scendiamo a “San Sebastian” e da qui seguiamo le indicazioni per l’autostrada in direzione di “Bilbao” capoluogo della provincia di “Biscaglia”. Imbocchiamo la GI-20 e poi la AP-8 (E-70) fino all’uscita N. 119 di “Bilbao” www.bilbaoturismo.net (anche questa città si trova sul “Camino de Santiago”) www.absolutbilbao.com  e da qui seguiamo la B-636 fino all’uscita N. 5 dove seguiamo sempre a destra in salita (indicazione per l’area camper) fino all’ingresso dell’area. L’area camper è bellissima (€ 15,00 a notte) con più di 100 posti in belle piazzole in piano con carico dell’acqua in piazzola e due punti per carico e scarico, tutte con energia elettrica (GPS= N=43°19’29,80” O=01°59’34,60" m. 15 s.l.m.): “Área de Autocaravanas de Kobetamendi” (e-mail per prenotazioni: kobetamendi@suspertu.net ). Ci sono anche i servizi igienici (NO docce). Dopo pranzo ci rechiamo in centro per la visita. Fuori dal campeggio c’è la fermata del bus N. 58. Scendendo verso il centro storico ci fermiamo per qualche scatto nella “Plaza de Toros” e proseguiamo al “Ponte de San Antòn”, davanti alla “Iglesia de San Antòn” e al “Mercado de la Ribera”, dove parcheggiamo ed iniziamo la visita della città a piedi, infilandoci tra le strette vie del “Casco Viejo” con le “Siete Calles” (le sette vie della città vecchia). La prima tappa è davanti alla “Iglesia de los Santos Juanes” con in fianco il “Museo Euskal” (museo etnografico Basco), la seconda tappa è alla “Catedral de Santiago Apostol”, che è anche il Santo Patrono della città dal 1643. Costruita nel XV° secolo, ha uno stile gotico, sebbene la sua torre e la facciata siano in stile neogotico. La visitiamo anche all’interno (€ 5,00 a persona). Passiamo poi dal “Palacio de Yohn” (la Bolsa) e dalla “Biblioteca de la Bidebarrieta” fino alla “Plaza Nueva”. La piazza è un buon esempio di purismo neoclassico romano, contornata da portici ricchi di bar e ristoranti dei quali il più celebre è il “Café Bar Bilbao” (locale storico fondato nel 1911) http://bilbao-cafebar.com . La piazza fu inaugurata nel 1851, dopo un complesso processo di costruzione durato sessantacinque anni. Da allora, non ha mai perso il suo ruolo di protagonista, qualcosa che si riflette soprattutto la domenica, un giorno di mercato per il pubblico e per i collezionisti. L’ultimo monumento che troviamo uscendo dal centro storico è la “Igleisa San Nicolas de Bari”, inaugurata nel 1756, secondo il progetto di “Ignacio de Ibero”, con la sua facciata barocca coronata da due torri, un punto di incontro per i marinai prima che prendano il mare. Usciamo così dal “Casco Viejo” e ci troviamo davanti al "Palazzo dell' Ayuntamento” (palazzo comunale). L’edificio sorge sul sito dove sorgeva il vecchio “Convento di San Agustín”, distrutto durante la prima guerra carlista. E 'stato costruito alla fine del IX° secolo (1892) in stile Secondo Impero, l'edificio si distingue per le linee eleganti e marcatamente orizzontali del suo esterno. Di fronte sul paseo, la scultura "Variante Ovoide de la desocupacion de la esfera". Proseguiamo sul "Paeeo Campo Volantìn" e attraversiamo il “Ponte Zubizuri” (dal Basco Ponte Bianco), è uno dei simboli del rinnovamento della città; inaugurato quasi contemporaneamente al “Guggenheim Museum”, è un ponte pedonale con rampe e scale per l’accesso, sostenuto da tiranti che a loro volta sono sostenuti da un arco inclinato di quasi 15 metri di altezza. Proseguiamo quindi su "Muelle Campa de los Ingleses" fino al “Guggenheim Museum Bilbao”. Definito il miglior edificio della seconda metà del XX° secolo, il museo ha completamente trasformato la città, modificando radicalmente la sua immagine nel mondo. Sin dalla sua apertura nel 1997, le acquisizioni del “Guggenheim Museum di Bilbao” www.guggenheim-bilbao.eus si sono concentrate su opere realizzate dalla metà del XX° secolo fino ai giorni nostri. Il museo è circondato da passeggiate con parchi e piazze di recente urbanizzazione. All’esterno un percorso museale all’aperto con opere di vari artisti, i più significativi sono: l’”Arcos Rojos”, che sovrasta il “Puente la Salve” sopra il museo, questo arco rosso è alto 57 metri e largo 28, rende la struttura del ponte meno brutale, è stato realizzato in occasione del 10° anniversario dell’inaugurazione del museo; la scultura “Mamàn”, alta quasi 9 metri realizzata in acciaio, bronzo e marmo che e rappresenta un grande ragno, che l’artista ha realizzato in onore della madre che era una tessitrice; i “Tulipanes”, un mazzo di fiori realizzato a forma di palloncini alti 2 metri e lunghi 5, simili ai tulipani;  “El gran Arbol y el Ojo” (il grande albero e l’occhio), questa monumentale opera è stata recentemente installata all'esterno del museo, ha settantatre sfere riflettenti poste su tre assi. Le superfici delle sfere si riflettono e si rifrangono a vicenda, creando e dissolvendo contemporaneamente forma e spazio. Saliamo le scale verso l’ingresso del museo e ci appare, nella sua grandiosità, la composizione floreale "Puppy" (cucciolo), un enorme West Highland White Terrier alto 13 m. Ci troviamo dalla parte opposta della città (rispetto a dove abbiamo parcheggiato) e cominciamo così il rientro. Proseguiamo sulla riva opposta sul "Paseo Uribitarte" fino alla “Estacion la Concordia” (Bilbao-Santander), che è stata inaugurata nel 1902 ed è stata realizzata con uno stile modernista caratterizzato dall'uso di ceramica, vetro e ferro battuto e ha dato un tocco di romanticismo alla città. Attraversiamo il "Ponte del Arenal" e ci troviamo davanti al ”Teatro Arriaga”. Il teatro è un edificio sorprendentemente bello. Ispirato all'”Opera di Parigi”, è stato progettato dall'architetto “Joaquín Rucoba” e inaugurato nel 1890. Nel 1902 è stato nominato “Arriaga” in onore del musicista, Juan Crisostomo Arriaga , noto come il Mozart spagnolo a causa del suo talento. Attraversiamo la strada e rientriamo nel “Casco Viejo” ed arriviamo alla “Fuente del Perro”. La fonte nelle sue origini era usata per lavare gli animali che venivano portati al mercato. Verso l'anno 1800 sono stati aggiunti tre tubi che formano la testa di un leone, che in realtà assomigliano ai cani ... quindi hanno dato questo nome così particolare alla fonte, oltre ad essere in una strada con quel nome. Usciamo dal centro e siamo nuovamente alla ”Iglesia de San Antón”,che visitiamo con lo stesso biglietto acquistato per la “Catedral de Santiago Apostol”. La chiesa risale alla fine del XV° secolo e non è la più antica di “Bilbao”, ma è una delle più caratteristiche. Situata sulle rive dell'estuario, vicino al “Mercado de la Ribera” e al vecchio municipio; la sua storia è strettamente legata a quella della città, al punto che è raffigurata, insieme al ponte che ha lo stesso nome, sullo stemma della città. Riprendiamo lo scooter e rientriamo al camper.

 

8° giorno 2 agosto 2018 (Bilbao – San Juan de Gaztelugatxe – km 108 in moto e km 5,80 a piedi)

 

Anche oggi tempo bello! Sempre con lo scooter, ma si può andare anche in camper (ma sicuramente meglio la metropolitana, infatti il ponte è raggiungibile anche con la metropolitana: fermata “Areeta/Portugalete”) ci spostiamo alla foce del “fiume Nervión” per ammirare una delle meraviglie della città: il “Ponte di Vizcaya” (o “Puente Bizkaia” o “Puente Colgante”) https://puente-colgante.com . Il “Ponte di Vizcaya” (GPS= N=43°19’23,50” O=03°01’01,60" m. 5 s.l.m.) fu inaugurato il 28 luglio 1893, diventando il primo ponte per traghetti costruito nel mondo con struttura metallica. Dichiarato “Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO” nel 2006, ha una struttura formata da quattro torri di ferro alte 61 metri, unite da una traversa lunga 160 metri, situata a 45 metri sopra il livello dal mare. Il trasporto di veicoli e passeggeri avviene per mezzo di una carlinga, che pende da un carrello a 36 ruote. Per conoscere meglio questo ponte unico, si può salire con l’ascensore fino alla cima del ponte stesso e attraversarlo a 45 metri di altezza sopra il fiume sulla passerella pedonale. Da qui il panorama è impressionante. Purtroppo oggi il ponte è chiuso per manutenzione e quindi non possiamo salire sulla passerella. La visita completa, con audio-guida in quattro lingue (basco, francese, inglese e spagnolo), costa € 9,00 a persona. Noi però riusciamo ad utilizzare il traghetto andando da una parte all’altra del fiume (costo per il camper € 2,60 + 0,40 a persona). Facciamo anche una passeggiata sul lungo fiume fino alla foce. Riprendiamo il nostro viaggio seguendo la B-637 che diventa ben presto B-634, uscendo così dalla città. Proseguiamo fino al termine di questa strada ed entriamo nell’autostrada BI-631 (brevissimo tratto, poi rimane BI-631 ma diventa a una corsia) fino ad un incrocio con l’indicazione a sinistra per “Bakio” e la strada diventa BI-2101 fino a “Bakio”, dove diventa BI-3101. Seguiamo questa strada per circa 15 chilometri fino alla deviazione (indicazione con cartello turistico) per “Gaztelugatxe” e troviamo qui subito un primo parcheggio (GPS= N=43°26’21,30” O=02°47’00,00" m. 205 s.l.m.) (bisogna arrivare presto altrimenti i parcheggi si riempiono). Altri parcheggi seguendo la strada a sinistra (GPS= N=43°26’28,50” O=02°47’05,10" m. 190 s.l.m.); non infilarsi con i camper sulla strada di destra. Ci avviciniamo all’ingresso del percorso di accesso dove c’è il controllo degli ingressi e ci viene chiesta la prenotazione via internet, ma ci fanno entrare ugualmente, meglio comunque registrarsi al http://web.bizkaia.eus/es/gaztelugatxe#com_liferay_journal_content_web_portlet_JournalContentPortlet_INSTANCE_bDCfIaC55OfTbipo_contenedor_pestanias2 . “San Juan de Gaztelugatxe”, il cui nome significa "rocca del castello" in basco ("gaztelu" = castello + "aitz" = roccia), è un'isola situata appena al largo della costa, lungo il “Golfo di Biscaglia”; l'isola è a forma di cono e presenta una minuscola chiesa sul suo punto più alto dedicata a “Giovanni il Battista”.  Anche se non dimostrato, è stato detto che ha persino messo piede sull'isola. “San Juan de Gaztelugatxe” è collegata alla terraferma da un ponte di pietra artificiale con  241 gradini e si sposta a zigzag avanti e indietro verso l'alto. All’ingresso della chiesa c’è una campana e, secondo la leggenda, dopo aver completato la salita, bisognerebbe suonare il campanello tre volte ed esprimere un desiderio. La chiesa in cima all'isola non è l'originale, infatti nel corso dei secoli è stata bruciata e ricostruita più volte. Si ritiene che il primo eremo fu eretto nel IX° secolo e nel XII° secolo divenne un convento. Tuttavia, due secoli dopo, i frati lo abbandonarono portando con sé ogni cosa di valore. Iniziamo quindi seguendo il percorso in discesa (il dislivello in discesa è di 120 metri, mentre la risalita sono 80 metri) fino al ponte e iniziamo la salita dei 241 gradini fino alla cima. Il percorso è lungo 1,3 km (solo andata). Al rientro ci fermiamo per pranzo alla “birreria Galerna” con cucina, all’aperto (ottimo posto con piatti abbondantissimi!). Da qui parte una strada e poi sentiero che raggiunge il “Faro de Machichaco” https://turismo.euskadi.eus/es/patrimonio-cultural/faro-de-matxitxako/aa30-12375/es/ con un percorso di quasi 4 chilometri (solo andata) e decidiamo così di andarci con lo scooter (si può andare anche in camper, c’è un parcheggio). Riprendiamo la BI-3101 in direzione opposta da quella da cui siamo venuti e la seguiamo fino all’indicazione per il faro sulla BI-4203. Seguiamo quindi per circa 2,5 chilometri la strada ed arriviamo al parcheggio del “Faro di Machichaco” (GPS= N=43°27’18,70” O=02°45’09,50" m. 85 s.l.m.). Sono ormai le 16,00 e ci meritiamo un pomeriggio sulla spiaggia di “Baiko”, così percorriamo a ritroso la strada dell’andata fino alla cittadina, dove sulla destra troviamo subito la “Playa de Bakio” (GPS= N=43°25’49,80” O=02°48’15,30" m. 0 s.l.m.). Terminata la giornata sulla spiaggia, non ci resta che tornare al camper.

 

9° giorno 3 agosto 2018 (Bilbao – Santillana del Mar km 126 + Santander e Cueva de Monte Castillo km 158 in moto e km 3,50 a piedi)

 

Lasciamo “Bilbao”, la capitale della “Biscaglia” e usciamo così dai “Paesi Baschi” per entrare nella regione della “Cantabria”. http://turismodecantabria.com 

 

Prendiamo subito l’autostrada A-8 che seguiamo fino all’uscita n. 234 sulla CA-136 che si innesta poi sulla CA-133 fino a “Santillana del Mar”. Da qui a sinistra sulla CA-131 fino al campeggio, il “Camping Santillana” www.campingsantillana.com (GPS= N=43°23’34,20” O=04°06’47,30" m. 125 s.l.m.). Dopo pranzo, ancora con lo scooter andiamo a “Santander” www.turismo-santander.es la capitale della “Cantabria”, dove parcheggiamo nei pressi del “Real Sitio de la Magdalena” https://palaciomagdalena.com ed entriamo in questo magnifico parco (con ingresso gratuito) sul promontorio della città di “Santander”. La “Penisola de La Magdalena” occupa un'area approssimativa di 25 ettari, è uno dei punti salienti topografici dei dintorni della baia di “Santander” e il più grande estuario della “Cantabria”. È possibile l’esplorazione di questo parco sia a piedi che con un trenino che ferma proprio all’ingresso de parco. Noi iniziamo il percorso a piedi seguendo le indicazioni del percorso consigliato ed iniziamo con l’ammirare il grande prato sulla destra che scopriamo essere un “campo da polo” e sotto di esso vediamo la grande “Playa de la Magdalena”. Poco più avanti passiamo davanti a “Las Caballerizas Reales” (le scuderie reali) che con il ”Palacio de la Magdalena” sono i due edifici importanti della penisola; oggi sono utilizzate come residenza per gli studenti dell’UIMP. Arriviamo così ad un punto panoramico dove sorge l’”Antico Osservatorio Meteorologico” (oggi punto d pronto soccorso) sopra la “Playa de Bikini” e di fronte alla “Isla de la Torre” oggi scuola di vela e un tempo utilizzata come enclave per tenere in quarantena i battelli e gli equipaggi affetti da malattie infettive. Nei giorni di bassa marea è possibile raggiungere l’isola a piedi. La strada sale ancora un po’ e sempre sulla destra troviamo il “Faro de la Cerda” che segnala l’ingresso orientale dell’estuario di “Santander”; poco dopo siamo in cima alla collina, dove sorge il magnifico “Palacio de la Magdalena”. L’edificio è il più emblematico della città di “Santander” e uno dei più notevoli esempi di architettura civile nel nord della “Spagna”. Fu costruito tra il 1908 e il 1912 su progetto di “Gonzalo Bringas” e Javier “González de Riancho” ed è stato il risultato di una iniziativa comunale: infatti il comune ha voluto dare a Re Alfonso XIII e a Victoria Eugenia una residenza estiva al fine di consolidare la tradizione estiva che stava mettendo radici nella città e nella sua provincia. I monarchi e i loro figli si sono goduti le estati qui a “Santander” tra il 1913 e il 1930. Il Palazzo è attualmente utilizzato come “Palace of Congresses and Meetings”. Di fronte possiamo ammirare l’“Isla de Mouro” che è un paradiso pe la flora e la fauna, sulla quale, ovviamente, troviamo anche un faro. Proseguiamo nel percorro sul lato opposto, in discesa, sempre ammirano le varie specie di piante presenti nel parco e ammirando la costa del “Mar Cantabrico” e verso la ”Playa de la Concha”. Arriviamo ad un nuovo punto panoramico dove c’è l’esposizione “El Hombre Y La Mar” e poco più avanti il “Parque Marino”, realizzato con tre grandi ambienti dove sono leoni marini, foche e pinguini con vista sulla “Paya de el Camello”. Siamo così arrivati all’uscita del parco e non ci resta che riprendere lo scooter, non prima di esserci gustati un buon gelato, e dirigerci ad una delle grotte preistoriche presenti nella zona, alle spalle di “Santillana del Mar”: la “Cueva di Monte Castillo”. Segnaliamo anche un’area camper con C.S. a “Santander” (GPS= N=43°28’20,00” O=03°48’13,20" m. 15 s.l.m.). Arriviamo al parcheggio davanti all’ingresso della grotta, dopo circa un’ora di viaggio (40 km da Santander) (GPS= N=43°17’33,30” O=03°58’06,60" m. 175 s.l.m.). Purtroppo alla biglietteria scopriamo che le viste sono a numero chiuso a gruppi di 15 e per oggi non ci sono più posti disponibili, avremmo dovuto prenotare via internet http://cuevas.culturadecantabria.com . Peccato sarà per la prossima volta e così rientriamo al campeggio.

 

10° giorno 4 agosto 2018 (Santillana del Mar – Fuente Dé – Picos de Europa km 110 + Santillana del Mar km 12,5 in moto e km 6,50 a piedi)

 

Sempre con calma questa mattina, prima di riprendere il nostro viaggio itinerante, andiamo nel centro storico di “Santillana del Mar”. Si può andare anche a piedi, infatti il centro storico dista solo 500 metri e appena fuori del campeggio inizia la passeggiata che porta appunto al centro. Passeggiamo per le vie della vecchia città che a quest’ora sono ancora in fase di preparazione della giornata con parecchi mezzi commerciali che riforniscono i negozi e i ristoranti. Iniziamo con l’andare all’ufficio turistico a prendere una pianta della città con evidenziati i luoghi di visita. Andiamo quindi nella piazza principale dove troviamo il “Palacio de l’Ayuntamiento” e belle case a graticcio. Proseguiamo con la “Collegiata” con il “Chiostro”, il “Museo Jesùs Otero” e il “Museo Diocesiano”. Ci fermiamo in un negozio di prodotti locali, dove acquistiamo dei buonissimi formaggi locali e naturalmente le rinomate acciughe cantabriche.  Rientriamo così al campeggio perché il ceck-out è alle 13,00. Usciamo dal campeggio e seguiamo la CA-131 in direzione “Comillas” dove abbiamo previsto di fermarci (queste sono le coordinate del parcheggio idoneo anche per una sosta notturna: (GPS= N=43°23’14,10” O=04°17’14,00" m. 35 s.l.m.)), ma è sabato e i parcheggi sono tutti completamente pieni quindi non riusciamo quindi a parcheggiare, per cui proseguiamo e ci fermiamo per pranzo nel parcheggio (GPS= N=43°22’55,40” O=04°19’09,10" m. 15 s.l.m.) del “Parque Natural de Oyambre” con vista sulla bella spiaggia. Riprendiamo il nostro cammino e, appena passato il ponte sulla laguna, giriamo a destra, per seguire la costa sulla CA-236 e possiamo così ammirare tutta la bellissima “Playa de Oyambre” (qui ci sono anche 3 campeggi) e poi la “Playa de Meron”, entriamo così a “San Vicente de la Barquera” dove ci innestiamo N-634. Passiamo il ponte sulla laguna formata dal ”Rio Escudo”, sempre nel “Parque Natural de Oyambre” ed usciamo dal paese, perché non troviamo posto nei parcheggi sul lungo mare e andiamo parcheggiare davanti al cimitero (GPS= N=43°23’09,70” O=04°24’40,40" m. 50 s.l.m.). Da qui con lo scooter scendiamo in città e andiamo alla “Playa de Meron” a goderci il pomeriggio sulla bellissima spiaggia! Qui dove parcheggiamo (GPS= N=43°23’22,60” O=04°23’03,40" m. 0 s.l.m.) lo scooter c’è anche un campeggi e un grande parcheggio, ma come già detto siamo nel pieno della stagione estiva ed è anche sabato e il caos regna! Dopo aver goduto d un magnifico sole questa spettacolare spiaggia riprendiamo lo scooter ed esploriamo la città fino alla “Iglesia de la Virgin de la Barquera”. Proseguiamo così nel nostro viaggio in direzione del “Parque Nacional de los Picos de Europa”, seguendo dapprima la N-634 e poi, a “Unquea”, prendiamo a sinistra sulla N-621 entrando così nella valle del “Rio Deva” (seguiremo così questa valle fino a “Fuente Dè”, nostra destinazione finale, dove il rio nasce). Seguiamo la N-621, nella sua stretta gola, facendo attenzione (a causa delle rocce sporgenti) all’incrocio con gli altri veicoli, fino a “Potes” dove la lasciamo per seguire, sempre nella valle del “Rio Deva”, la CA-185 (che non presenta più le difficoltà del primo tratto) fino alla fine della strada, appunto “Fuente Dé”. C’è da tenere presente che a “Potes” ci sono diversi campeggi, ma diventerebbe un problema al mattino salire fino alla partenza della funivia in quanto i sono ancora quasi 25 chilometri (poco più di mezz’ora); al parcheggio della funivia (GPS= N=43°08’40,60” O=04°48’48,60" m. 1.080 s.l.m.), nonostante ci sia il divieto di pernottamento ci si può fermare tranquillamente, infatti c’erano quasi 30 camper, comunque a “Fuente Dé” c’è anche un campeggio, proprio alla fine della strada, sopra la stazione di partenza della funivia (non è però possibile l’acceso ai mezzi >35 q.) www.campingfuentede.com  (GPS= N=43°08’34,40” O=04°48’44,60" m. 1.085 s.l.m.). Noi ci parcheggiamo alla fine della strada, davanti all’ingresso del campeggio. N.B. alla stazione della funivia ci sono ottimi bagni utilizzabili e aperti anche di notte.

 

11° giorno 5 agosto 2018 (Trekking al Picos de Europa km 13 a piedi, dislivello m 770)

 

Giornata freddina: 13° alle 7,00! Oggi ci aspetta un bellissimo trekking nel “Parque Nacional de los Picos de Europa”. www.mapama.gob.es/es/red-parques-nacionales/nuestros-parques/picos-europa . Il parco è diviso in tre regioni: “Asturias”, “Cantabria” e “Leon”

 

Dal sito:

Rappresenta gli ecosistemi legati alla foresta atlantica. I Picos de Europa hanno la più grande formazione calcarea nell'Europa atlantica, con importanti processi carsici, voragini che superano i 1.000 m, erosione glaciale molto evidente e presenza di laghi. Tra le sue falesie abita il camoscio, nei fitti boschi il capriolo, i lupi e la presenza occasionale di qualche orso. Nel Parco ci sono oltre 100 specie di uccelli, tra cui il picchio nero e il gallo cedrone, e tra i grandi rapaci il grifone e l'aquila reale. Ma qui c'è molto più del paesaggio, ci sono secoli di storia scritti nei villaggi, nelle valli, nelle chiese, nelle cabine dei porti e nelle loro strade.

 

www.spain.info/it/que-quieres/naturaleza/espacios-naturales/parque_nacional_de_los_picos_de_europa.html

 

Dal sito:

Il primo parco nazionale spagnolo

Il parco dei Picos de Europa è il primo parco nazionale istituito in Spagna. Le sue origini risalgono al 1918, quando don Pedro Pidal, marchese di Villaviciosa, promosse la legge in virtù della quale fu creato il Parco Nazionale della Montagna di Covadonga, dal 30 maggio 1995 chiamato Parco Nazionale dei Picos de Europa. Nel 2002 questo spazio naturale è stato dichiarato Riserva della Biosfera dall'UNESCO.

Il “teleferico” (la funivia come viene chiamata qui) apre alle 9,00, ma alle 8,30 in anticipo è già in funzione, acquistiamo i biglietti (€ 17,00 a persona andata e ritorno) e ci mettiamo in coda (20 minuti). Questa piccola funivia di solo 20 posti ci porta in meno di quattro minuti dai 1.073 metri di “Fuente Dé” ai 1.823 metri della stazione a monte  da dove partono vari sentieri per escursioni di varie difficoltà, www.picoseuropa.net oppure www.elportaldepicos.com . All’arrivo della funivia c’è un bar/ristorante panoramico con terrazza esterna e uno shop dove vendono souvenir, libri e carte topografiche della zona: ne acquistiamo una in scala 1:25.000. La giornata è stupenda, non c’è una nuvola! Partiamo subito e decidiamo di seguire il sentiero segnalato con delle paline indicatrici “PR PNPE 24 Horcados Rojos” (inoltre il sentiero è segnato con la simbologia utilizzata da queste parti: una striscia bianca e una gialla orizzontali), che inizialmente sale comodo su una strada bianca al cospetto della “Cordillera Cantàbrica”, passiamo accanto ad alcuni laghetti ed arriviamo al primo nevaio, dove la strada termina ed inizia il sentiero e l’altimetro segna solo 1.950 metri di quota! Naturalmente è il divertimento per i bambini che si rotolano e scivolano sul nevaio! Proseguiamo quindi sul sentiero che comincia decisamente a salire, attraversando ancora qualche nevaio. Arriviamo, dopo circa un’ora e mezza di cammino al bivio che indica sulla sinistra: “Refugio Cabaña Veronica” www.elanillodepicos.com, da qui noi proseguiamo sulle tracce di sentiero di destra (da qui direi che il sentiero diventa EE, con qualche tratto molto ripido ed esposto) che sale verso il "Collada de la Canalona” (Passo della Canalona) (GPS= N=43°10’38,10” O=04°48’58,00" m. 2.445 s.l.m.) dove arriviamo, abbastanza stanchi, dopo circa 40 minuti di cammino a quota 2444 m. Da qui saremmo dovuti proseguire per la “Pena Vieja” (questo è un video sulla cima) https://www.youtube.com/watch?v=1Aw-DnsabaI una cima di 2.619 metri (una delle cime più alte di tutto il massiccio) con vista spettacolare a 360 gradi, ma eravamo stanchi e volevamo salire anche al “Refugio Cabaña Veronica” (questo è un video sul rifugio) https://www.youtube.com/watch?v=m-whnRuHlGs, quindi mangiamo un boccone e scendiamo nuovamente al bivio per il rifugio. Dal bivio saliamo così verso il rifugio dove arriviamo su comodo sentiero dopo circa 45 minuti (GPS= N=43°10’34,00” O=04°50’02,08" m. 2.325 s.l.m.). Il rifugio in questo periodo è gestito e si può farsi fare un panino o prendere qualcosa da bere, è realizzato a mo’ di capsula spaziale ed è dotato di tre posti letto e cucina con tavolo. Scattiamo qualche foto, ammiriamo il panorama e, alle 15,00, iniziamo la discesa alla stazione a monte del “teleferico” dove arriviamo dopo quasi due ore di cammino ammirando in continuazione il panorama circostante. Nei pressi della stazione a monte della funivia ci sono alcuni laghetti di un azzurro bellissimo e c’è veramente molta gente che è salita fin quassù per godersi la magnifica giornata. Con nostro stupore troviamo molta gente in attesa di scendere e dobbiamo quindi registrarci alla biglietteria dove ci danno un numero di attesa. L’attesa però non si rivela lunghissima, circa 20 minuti e nell’attesa beviamo qualche cosa al bar. Arriviamo sul piazzale a valle della funivia e troviamo una gelateria con tavolini e ne approfittiamo per un buon gelato, anche se un po’ caro.

 

12° giorno 6 agosto 2018 (Fuente Dé – Riaño – Ribadesella  km 175)

 

Entriamo nelle “Asturie” (Asturias).   www.turismoasturias.es

 

Oggi giornata all’interno del “Parque Nacional de los Picos de Europa”. www.mapama.gob.es/es/red-parques-nacionales/nuestros-parques/picos-europa .

Lasciamo “Fuente Dé”, ripercorrendo a ritroso la strada dell’andata fino a “Potes”, dove ci fermiamo anche per un po’ di spesa ad un supermercato con grande parcheggio alla fine della cittadina, che però ci costringe a tornare qualche centinaio di metri indietro per seguire la N-621 (attenzione che la strada prosegue in mezzo alle case, attenzione alle indicazioni) in direzione “La Vega – P.to San Glorio”. Guidiamo immersi nella vegetazione del parco, poi gli spazi si aprono e la strada comincia decisamente a salire ed arriviamo dopo circa un’ora e mezza (da Fuente Dé) al “Puerto de San Glorio” (Passo di San Glorio) a 1.609 metri di altezza (GPS= N=43°04’00,90” O=04°45’57,00" m. 1.609 s.l.m.) nel bel mezzo del “Parque Nacional de los Picos de Europa” ed entriamo nella regione “Castiglia e Leon” (Castlla Y Leon). Iniziamo la discesa verso “Riaño” e il suo lago “Embalse de Riaño”, formatosi alla confluenza del “Rio Yusò”, il Rio Orza”, e il “Rio Esla” (il Rio Esla è anche emissario del lago). Dopo circa mezz’ora siamo sul lago che costeggiamo fino al paese di “Riaño”, dove scendiamo nei pressi del centro sportivo dove sul grande piazzale (GPS= N=42°58’31,50” O=05°00’12,40" m. 1.120 s.l.m.) troviamo già altri camper che hanno passato qui la notte. Dopo pranzo passeggiamo sul lungo lago sulla passeggiata segnalata fino alla “Chiesa di Nostra Signora del Rosario” (oggi è lunedì ed è chiusa) con davanti il classico “granaio” utilizzato in queste zone. Il lago è veramente bellissimo ed è anche attrezzato per sport nautici e pedalò con una zona atta alla balneazione. Torniamo nel centro della cittadina ed arriviamo nella “Plaza de Cima de Villa” con il “Museo Etnografico”, l’”Ayuntamiento” (municipio) e l’”Iglesia de Riaño”. Ripartiamo e costeggiamo un altro ramo del lago in direzione nord alla fine del lago la strada ricomincia a salire fino al “Puero de el Ponton” (Passo del Ponton) a 1.280 metri di altezza (GPS= N=43°06’00,40” O=05°01’08,90" m. 1.280 s.l.m.). Da qui la strada (attenzione anche qui all’incrocio con altri veicoli a causa delle rocce sporgenti) comincia a scendere lentamente verso il mare e seguiamo per tutto il suo corso il canyon del “Rio Sella” che sfocia nel mare proprio a “Ribadesella”, la nostra meta. La strada è abbastanza stretta con parecchi gallerie ma percorribile, con un po’ di attenzione, anche con mezzi di dimensioni abbondanti come il nostro (9 metri). Qualche chilometro dopo il passo entriamo nella regione “Asturia” (Asturias). Seguiamo la N-625 fino al suo termine a “Ribadesella” e da seguiamo le indicazioni per il campeggio: il “Camping Playa Sauces” (GPS= N=43°28’03,50” O=05°05’17,80" m. 15 s.l.m.) www.campingplayasauces.es . Il “Rio Sella” è utilizzato per discese in canoa e rafting, infatti durante il nostro percorso vediamo diversi partecipanti nel torrente e molti automezzi con rimorchio che riportano nelle rispettive basi le canoe o i gommoni.

 

13° giorno 7 agosto 2018 (Ribadesella – Cabo Peñas - Playa de Arnao km 242)

 

Questa mattina pioviggina e verso le 10,30 usciamo con lo scooter e andiamo in centro a “Ribadesella” (GPS= N=43°27’53,50” O=05°03’31,70" m. 0 s.l.m.) per la visita e fare un po’ di spesa. Parcheggiamo nei pressi del mercato del pesce ed entriamo nella zona pedonale. È il classico paese turistico di mare situato sulla foce del “Rio Sella”, il torrente che ci ha accompagnato ieri nella discesa da “Puerto de Ponton” per ben 70 chilometri. Il torrente, come già detto, si presta molto per le discese in canoa e rafting, infatti in città ci sono diversi centri che propongono vari tipi di attività sul torrente, uno di questi è  www.k2aventura.com , ma ce ne sono davvero molti. Il paese dista circa tre chilometri dal campeggio ed è affacciato su una bellissima spiaggia: la “Playa de Santa Marina”. All’interno del centro storico segnaliamo la “Iglesia de Santa Maria Magdalena”, il “Palacio de los Prieto”, il “Palacio de la Familia Prietro-Cutre” oggi “Ayuntamiento de Ribadesella” (Municipio). Rientriamo in campeggio e dobbiamo uscire in quanto il “check out” è entro le ore 13,00. Ci parcheggiamo appena fuori dal campeggio (GPS= N=43°28’04,00” O=05°05’02,60" m. 5 s.l.m.), dove troviamo anche altri camper in sosta anche per la notte davanti a parecchie abitazioni e dopo pranzo ripartiamo. Per il momento non prendiamo l’autostrada, ma seguiamo la N-632 fino a “Colunga” (circa 20 km dal campeggio) dove prendiamo a destra, per costeggiare il mare, sulla AC-257 fino all’autostrada A-8 (E-70), che seguiamo fino a “Gijon”, dove prendiamo dapprima la AS-118 poi AS-239 in direzione “Candàs” e “Luanco” ed infine AS-328 che ci porterà a “Cabo Peñas”. Qui c’è un parcheggio (GPS= N=43°39’17,50” O=05°50’58,00" m. 105 s.l.m.) abbastanza grande che potrebbe essere utilizzato anche per la notte. “Cabo de Peñas”, dichiarato parco naturale protetto, è una lingua di terra sorprendente che si addentra nel “Mare Cantabrico”, nella parte centrale della “costa asturiana” ed è il punto più a nord delle “Asturie”. Il faro fu eretto nel 1852, al pianterreno è allestito il museo dell'ambiente marino di “Peñas” è dedicato al ruolo e alla storia dei fari nella vita dei marinai e alla storia delle falesie circostanti (fauna, flora, fondali marini). Seguiamo il percorso segnalato sulle scogliere per ammirare il panorama circostante a 360°. C’è anche un centro visitatori con bar e ristorante. Ripartiamo e seguiamo tutta la AS-328 fino all’innesto con la N-632; da qui proseguiamo fino alla A-8 (E-80) fino all’uscita 504 con segnalazione “Playa de Arnao” (GPS= N=43°39’59,40” O=07°01’10,10" m. 35 s.l.m.), dove ci parcheggiamo nel grande parcheggio per la notte, con vista sulla bellissima spiaggia. C’è anche un bar con ristoro con tavolini all’aperto aperto fino a tarda ora.

 

14° giorno 8 agosto 2018 (Playa de Arnao – Playa de As Catedrais km 17 + Playa de Penarronda in mountainbike km 13)

 

Dal punto in cui abbiamo parcheggiato il camper parte un bellissimo percorso ciclo-pedonale che fa parte del “Camino de Santiago”, decidiamo così di prendere le nostre biciclette e di fare questa escursione che ci porterà fino alla “Playa de Penarronda”. Seguiamo quindi il percorso passando per “Punta de la Cruz” e l’”ex Campo di Concentramento”, quindi in mezzo alla vegetazione arriviamo sopra la “Playa de Penarronda” (GPS= N=42°32’59,50” O=07°01’10,50" m. 25 s.l.m.). Facciamo una bella passeggiata sulla spiaggia e ci fermiamo per il pranzo al “Rastaurante Parajes” www.elparajesdepenarronda.com , in posizione panoramica proprio sopra la spiaggia dove assaporiamo un eccellente “Pulpo a Feira” o Pulpo a la Gallega”. La giornata, che questa mattina non era delle migliori è diventata bellissima con un sole stupendo. Rientriamo al punto di partenza sulla “Playa de Arnao” e andiamo in spiaggia per completare l’abbronzatura. Verso le 18,00 decidiamo di proseguire, ma di poco; infatti pochi chilometri (circa 17) ci dividono dalla magnifica “Playa de As Catedrais” (un’altra tra le 5 spiagge più belle di Galizia, sempre secondo la guida del Touring Club Italiano). Arriviamo e ci parcheggiamo con il camper nel primo parcheggio, quello più lontano dall’accesso alla spiaggia (circa 700 metri) (GPS= N=43°33’07,80” O=07°09’30,30" m. 25 s.l.m.), in quanto il meno affollato e più in piano rispetto agli altri. In tutti i quattro parcheggi sono ammessi i camper anche per la sosta notturna. Dopo poco si scatena un fortissimo temporale con vento forte. Piove più o meno tutta la notte.

 

15° giorno 9 agosto 2018 (Playa de As Catedrais a piedi km 5 – Vicedo km 94 + Faro de Bares in moto km 30)

 

Siamo entrati in “Galizia” (Galicia) www.turgalicia.es

 

Il tempo per il momento non promette nulla di buono, piove ancora e sono già le 9,00! Verso le 10,00 sembra migliorare e allora usciamo dal camper e ci avviamo verso il punto di accesso alla “Playa de As Catedrais”. Ci troviamo lungo il percorso denominato “Camino Natural de la Ruta del Cantàbrico”, un percorso di 150 chilometri, in “Galizia” distribuito in 7 tappe. Arrivati al punto informazioni (GPS= N=43°33’14,00” O=07°08’59,30" m. 25 s.l.m.) con bar e ristorante troviamo anche la scala di accesso alla spiaggia e scopriamo che l’accesso alla spiaggia è a numero chiuso, come da cartello esposto e da controlli effettuati dal personale preposto, per cui per il momento ammiriamo e scattiamo qualche foto dall’alto, anche un po’ rammaricati per non esserci registrati sul sito: https://ascatedrais.xunta.gal . La zona è molto ben attrezzata con zone destinate al pic-nic, con tavoli e panche, servizi igienici e anche un mercatino. Percorriamo così la passerella in direzione opposta da quella da cui siamo venuti e con grande meraviglia, dopo aver percorso circa 200 metri, ci accorgiamo che c’è un scala di accesso alla spiaggia dove non ci sono controlli! Magnifico! (GPS= N=43°33’12,70” O=07°09’40,40" m. 25 s.l.m.) L’accesso non è neppure segnalato. Scendiamo ed arriviamo così sulla spiaggia e camminando in direzione contraria arriviamo al punto di accesso controllato, ma controlli sulla spiaggia non ce ne sono, così possiamo camminare anche noi su questa magnifica spiaggia, con la marea che ci lambisce, sovrastati da queste cattedrali di roccia.

 

http://www.turismo.gal/que-visitar/destacados/praia-das-catedrais?langId=it_IT

 

Dal sito:

In Galizia, quando la potenza del mare si unisce alla pazienza del tempo, ne risulta un’opera d’arte...la spiaggia delle Cattedrali, un monumento naturale dalle dimensioni soprannaturali. Bisogna solo aspettare la bassa marea, togliersi le scarpe, cominciare a camminare...ed ecco che ci si sente felici.

Non vi è nulla come godersi lo spettacolo degli archi rampanti alti 30 m, addentrarsi in grotte con cupole rifinite da pinnacoli, scoprire insolite prospettive di archi negli archi o semplicemente, lasciarsi andare attraverso corridoi di sabbia tra muri di lavagna, come se ci si trovasse in un'imponente e capricciosa navata centrale. E sempre con i piedi nella sabbia e la testa rivolta verso il cielo. Siamo nella cattedrale del mare.

Ci perdiamo nei meandri di queste cattedrali e scattiamo moltissime foto veramente affascinati da questo spettacolo! Risaliamo dalla scala “controllata” e proseguiamo nella passeggiata sulla passerella panoramica circondati dalle fioriture fino al punto panoramico che ci permette di ammirare anche la “Playa de Aeralonga”. Rientriamo verso il parcheggio, ma decidiamo di scendere (non vogliamo farci mancare nulla!) anche alla “Playa de Esteiro” (GPS= N=43°33’14,40” O=07°08’55,40" m. 0 s.l.m.), una piccola ma graziosa spiaggia situata proprio sotto il parcheggio. Dopo pranzo ripartiamo in direzione “Viveiro” a circa 60 chilometri verso ovest. Prendiamo subito la A-8 (E-80) in direzione “Villalba” e dopo circa 10 chilometri usciamo e prendiamo la N-642 in direzione “Cangas” e “Viveiro”, fino al punto in cui inizia l’autostrada CG-2.3 che percorriamo completamente (è una bretella che ci permette di evitare un pezzo di strada ordinaria); al termine ci innestiamo sulla LU-862 che seguiamo fino a ”Viveiro”. Arrivati a “Viveiro” www.viveiroturismo.com parcheggiamo nel parcheggio del “Club Nautico Casino Viviero” (GPS= N=43°39’57,00” O=07°35’39,50" m. 5 s.l.m.), in fianco al parcheggio del porto, dove già sostano altri camper e visitiamo la cittadina. Entriamo nel centro storico e camminiamo per le viuzze, non sono ancora le 16,00 ed è ancora tutto chiuso, infatti come abbiamo già potuto constatare qui i negozi, compreso i ristoranti aprono più tardi rispetto agli orari cui noi siamo abituati. Anche qui possiamo ammirare i classici balconi galiziani ricoperti da vetrate. Arriviamo alla “Chiesa di Santa Maria”, una chiesa romanica del XII secolo a tre navate e tre facciate, molto semplice al suo interno con una scultura della Pietà del XVI secolo. Alle spalle della Chiesa troviamo il “Convento dei Conceptionisti” con la “Cappella di Lourdes” che è una ricostruzione della “Grotta di Lourdes”, costruita nel 1925 in onore della Vergine. Proseguiamo sempre per le strette viuzze ed arriviamo alla “Porta da Vila”, una delle porte di accesso alla città. Passiamo da “Plaza Mayor”, la grande piazza composta da edifici eclettici che hanno in comune elementi costruttivi dell’architettura del nord: tetti in ardesia, balconi con vetrate e pareti in granito o muratura. Usciamo dalla “Puerta de Carlos V”, costruita nel 1548 sostituendone una più antica ed è opera di “Pedro Poderoso”, proprio davanti al “Ponte del Sindaco” (o della Misericordia) del 1225, ma ricostruito tra il 1462 e il 1544 sotto il regno di Enrique IV e poi di Carlos V. Oggi sono visibili solo 9 delle 12 arcate originali a causa di modifiche varie fatte nel corso dei secoli. Terminata la visita ne approfittiamo per un po’ di spesa nel vicino supermercato della catena “Gadis”, molto ben fornito. Ripartiamo, sempre seguendo la LU-862 fino a “Vicedo”, dove parcheggiamo al porto, con C.S. (GPS= N=43°44’17,50” O=07°40’30,30" m. 5 s.l.m.). Da qui proseguiamo le visite in scooter in quanto la strada di accesso per il “Faro de Punta Estaca de Bares” e la “Praia de Bares” non è idonea per il nostro mezzo (troppo grande e soprattutto lungo, ma con mezzi < 35 q. non ci sono problemi anzi, abbiamo trovato parecchi camper in sosta notturna proprio al faro in posizione magnifica). Usciamo dal porto e seguiamo le indicazioni per “Bares”, sempre sulla N-642; attraversiamo il ponte sul “Rio Sor” e a “Porto di Barqueiro” (5 km) prendiamo a destra (indicazioni per “Bares”) sulla AC-100 che seguiamo fino al bivio che indica a sinistra il faro e a destra la spiaggia. Proseguiamo in direzione del faro dove arriviamo al parcheggio dopo circa 11 chilometri dal porto, qui c’è il parcheggio anche per i camper (GPS= N=43°27’02,00” O=07°41’03,70" m. 90 s.l.m.). Troviamo il cartello segnaletico del faro e con una bella passeggiata arriviamo proprio sulla punta estrema a strapiombo sul mare con un panorama bellissimo sulle coste; questo è il punto più a nord della “Penisola Iberica” e spartiacque tra l’”Oceano Atlantico” e il “Mar Cantabrico”, posizione strategica come passaggio obbligato sulle rotte migratorie per centinaia di migliaia di uccelli. Di fronte al parcheggio si può procedere ancora per circa 500 e si trova altro posto per i camper, sempre senza limitazioni per una eventuale sosta notturna. Noi proseguiamo ed arriviamo al punto più alto di questo promontorio: il “Semaforo de Bares” (GPS= N=43°46’39,60” O=07°40’07,70" m. 210 s.l.m.), dove troviamo anche un hotel: www.hotelsemaforodebares.com . Si tratta di una vecchia costruzione militare, la cui funzione era, alla fine del 19° secolo, la comunicazione con le navi mediante segnali con bandiere, posto di osservazione militare e centro meteorologico. Era in uso fino alla fine degli anni '60. Più tardi, alla fine degli anni '90 e all'inizio del secolo attuale è stato riabilitato, diventando un “Hotel de Naturaleza” dove la pietra è combinata con il legno in tutte le parti dell'Hotel e la natura vivente in tutto il suo contorno è ciò che raggiunge la vista. È stato inaugurato il 15 agosto 2002. Scendiamo e raggiungiamo la “Praia de Bares”, una bella spiaggia con parcheggio anche per i camper, ma esplicito cartello: sosta notturna vietata. Ritorniamo così, dopo questa intensa giornata al “Porto di Vicedo”, dove passiamo la notte.

 

16° giorno 10 agosto 2018 (Vicedo - A Coruña km 146 + Visita di A Coruña in moto km 14 e a piedi km 5)

 

Tempo bellissimo, poco dopo le 9,00 ci mettiamo in marcia in direzione di A Coruña”, capoluogo della omonima provincia, sempre in “Galizia”. Riprendiamo la LU-862 che diventa ben presto AC-862 che percorriamo fino al punto in cui inizia l’autostrada CG-1.3 che percorriamo completamente (anche questa è una bretella che ci permette di evitare un pezzo di strada ordinaria). Al termine ci immettiamo sulla AC-101 che in pochi chilometri ci riporta sulla AC-862 che seguiamo fino a “Cerdido” dove prediamo a destra sulla AC-102. Procediamo su questa strada fino al termine della stessa e all’innesto con la AC-566 che seguiamo fino ad una rotonda con l’indicazione sulla destra per il “Faro de Punta Frouxeira”. Da qui seguiamo la AC-116 fino all’indicazione, sulla destra “Faro de Punta Frouxeira”; da qui in 4 chilometri siamo al faro (GPS= N=43°37’03,40” O=08°11’17,70" m. 50 s.l.m.) dove ci sono diversi parcheggi idonei anche per una sosta notturna. Il “Faro de Punta Frouxeira” è il più stravagante di tutti quelli che esistono sulla costa della “Galizia”. Cominciò a essere costruito nel 1990 e la sua attività iniziò nel Natale dell'anno 1992. È alto circa 30 metri e in origine era tutto vetrato, ma nel 2008 fu murato quasi completamente, lasciando solo una piccola finestra ad ogni piano. Queste pareti hanno sostituito le vecchie finestre, e con un colore blu molto sorprendente conferiscono un aspetto molto caratteristico. Il faro è completamente automatico e controllato a distanza, fin dal primo giorno, quindi non c'è mai stato nessun guardiano “Punta Frouxeira”. La vista sul mare aperto è spettacolare. Questa era anche una postazione militare, infatti troviamo dei tunnel che servivano per l’avvistamento del nemico, completamente attrezzati con servizi igienici, cucina e magazzino; sono percorribili ma serve una torcia elettrica. Percorriamo circa un chilometro a ritroso fino al punto da dove possiamo ammirare la splendida “Praia da Frouxeira” e anche qui c’è molto spazio per una eventuale sosta notturna, infatti ci sono almeno 10 camper che hanno passato la notte qui e da qui c’è anche l’accesso alla spiaggia attraverso un sentiero. Di fronte una strada asfaltata conduce ad una azienda di acquacoltura, ad una chiesetta “Ermida de Nosa Señora do Porto” e a due piccole spiagge. Ripercorriamo la strada percorsa all’andata fino alla AC-116 che prendiamo a destra e seguiamo fino alla N-655 che conduce in pochi chilometri all’autostrada FE-12, quindi AP-9F e successivamente AP-9 in direzione A Coruña”. L’autostrada entra nella città e ci dirigiamo all’area camper alla Marina di A Coruña” (GPS= N=43°22’10,30” O=08°23’17,10" m. 0 s.l.m.) www.northwestmarinas.com , una bellissima area di sosta al poro turistico, sul “Paseo Maritimo Alcade F.con Vàzquez”, vicina al “Castillo de San Antòn” e al centro, con C.S. bagni e docce. Pranziamo e scaricato lo scooter iniziamo la visita della città www.turismocoruna.com . Ci spostiamo nei pressi (2,5 km dall’area camper, c’è anche il percorso ciclo-pedonale sul Paseo) del “Parque Escultòrico” dove parcheggiamo (GPS= N=43°23’02,40” O=08°23’39,80" m. 25 s.l.m.) ed iniziamo il percorso a piedi nel parco. Il “Parco delle sculture della Torre di Ercole” è un museo a cielo aperto in cui si respira la brezza marina, il sapore e l’aroma del mare in un ambiente leggendario. Questo museo all'aperto attraversa la “Penisola della Torre”, da Punta de Adormiderais a Punta Herminia a Punta Robaleira a Punta do Arzan, su una superficie di 47 ettari. Le sculture sono distribuite nello spazio verde che circonda la torre, in un gioco di prospettiva molto suggestivo e in dialogo permanente con il monumento stesso. Il tema scelto dagli artisti può essere organizzato su diversi percorsi tematici: le storie mitologiche e i riferimenti al mondo del mare. Camminando ecco alcune opere e la sua spiegazione:

 

“Monumento a los fusilados en la guerra civil” (di Isaac Díaz Pardo) – Singolare circolo di pietre (Stonehenge) in omaggio alle vittime della Guerra Civile. In questo stesso posto sono stati fucilati politici, artisti e intellettuali.

“Menhir Pentacefálico” (di Ramón Miranda) – Le iscrizioni che la ricoprono ricordano la successione di generazioni di popoli che abitavano queste terre.

“La copa del sol” (di Pepe Galán) – Grande coppa in cui il Sole si imbarcava ogni notte per tornare nel suo palazzo in Oriente.

“Hércules en la nave de los argonautas” (di Gonzalo Viana) – Situato sul vecchio "cimitero moresco", rappresenta Ercole alla ricerca del vello d'oro, secondo la leggenda le navi greche erano così leggere da poterle portare sulla schiena.

 

Proseguiamo sul “Paseo de Los Menhires” fino all’attrazione principale: la “Torre de Hercules”. Qui c’è anche un parcheggio misto, gratuito, per auto e camper, dove è possibile pernottare, ma senza C.S.. Ci rechiamo alla biglietteria (€ 3,00 a persona) per la visita guidata (solo in spagnolo e inglese) alla torre, ma purtroppo l’accesso è a numero chiuso, e non avendo prenotato su internet www.torredeherculesacoruna.com (anche in italiano), per la giornata non c’è più posto. Quindi ci avviciniamo alla torre per ammirarla dall’esterno, girandogli intorno e notiamo un’altra opera:

 

Rosa de los vientos” (di Correa Corredoira) – Rosa nautica, che definisce le 32 direzioni dell'orizzonte. Su di esso vengono riprodotte le popolazioni celtiche, assegnando loro un'immagine in base ai loro emblemi o alla loro tradizione locale.

 

La “Torre de Hercules” è l’unico faro romano che dalle origini fino ai giorni nostri, ha mantenuto intatta la sua funzione primitiva di servire come segnale marittimo e strumento di navigazione per le imbarcazioni che, lungo le loro traversate, percorrevano il corridoio atlantico. Questa particolarità lo converte in un esempio eccezionale e testimonianza unica dei numerosi fari che le civiltà del passato costruirono in riva al mare e che, purtroppo sono andati perduti nel divenire della storia; la “Torre di Hercules”, infatti, continua a compiere la sua missione di orientare e dirigere gli uomini del mare che quotidianamente affrontano l’immensità dell’oceano. Questa singolare costruzione di pianta quadrangolare, i cui lati misurano circa 11,75 m. ha un’altezza totale di 55 metri, dei quali 34,38 corrispondono alla fabbricazione romana, mentre i restanti 21 appartengono al restauro realizzato nel 1789 per modernizzare il sistema di segnaletica marittima. Riprendiamo lo scooter e percorriamo il “Paseo Maritimo” dall’altro lato della penisola, passiamo davanti all’“Aquarium Finisterrae”, alla “Casa de Hombre” (un museo interattivo) ed arriviamo alla “Praia do Orzan”, la grande e lunga spiaggia della città affollatissima. Entriamo nel centro storico e andiamo a parcheggiare davanti alla “Iglesia de San Jorge” in “Plaza Maria Pita”, la piazza che ospita anche la “Statua di Maria Pita” (indiscussa protagonista della storia, il suo atto di coraggio e il coraggio infuso ai soldati permise di mettere in fuga e sconfiggere il nemico) e il “Palacio Municipal” un bellissimo edificio del 1914, adibito a museo e visitabile con  la sua collezione di orologi dal XVIII al XX secolo. Una grande piazza quasi completamente porticata, sulla quale si affacciano palazzi e alberghi con bellissimi “balconi galiziani”. Camminiamo un po’ per le viuzze pedonali del “Casco Historico” e passiamo davanti anche al “Teatro Rosalia de Castro”. Ci fermiamo in un locale per la cena e rientriamo verso la marina, passando dal “Castillo de San Antòn” (costruito nel XVI secolo da Felipe II su una piccola isola rocciosa a difesa del porto, dal 1968 è sede del “Museo Archeologico e Storico”), che non possiamo visitare in quanto chiude alle 21,00. Buona notte.

 

17° giorno 11 agosto 2018 (A Coruña – Camariñas – Finisterre – Muros km 196 e a piedi km 7,5)

 

Tempo bellissimo, anche se un po’ freschino (ma ormai siamo abituati a queste temperature al mattino), 15°. Alle 9,00 lasciamo l’area camper che ci ha ospitato per la notte e ci dirigiamo sempre verso ovest verso la punta estrema della “Spagna”. Seguiamo la AG-55 fino alla fine dove ci innestiamo sulla AC-552 che seguiamo fino a “Vimianzo” dove giriamo a destra sulla AC-432 fino a destinazione: “Camariñas” www.camarinas.net/turismo/ga/ , dove parcheggiamo al porto e dove troviamo altri camper che hanno trascorso qui la notte (idoneo anche per una sosta notturna, è segnalato un C.S. ma noi non lo abbiamo trovato) (GPS= N=43°07’33,90” O=09°11’00,40" m. 5 s.l.m.). Siamo sul litorale chiamato “Costa de la Morte” a causa dei moltissimi naufragi avvenuti nel mare prospicente questo tratto di costa compreso tra “Malpica” e “Cabo Finisterre” a causa degli  scogli affioranti, del vento incessante e della massa d’acqua incontenibile dell’oceano. La città non è nulla di interessante, ma con una bella passeggiata sul lungo mare; “Camariñas” è la capitale del merletto in “Galizia” e si dedicano a questa lavorazione circa 3500 merlettaie, costituendo il luogo con la più alta concentrazione di encajeras, nel mondo. L'età media delle merlettaie è circa 38 anni, ma noi non abbiamo trovato altro che due botteghe artigianali, in compenso da qui partono diverse escursioni, a piedi e in bicicletta lungo la “Costa de la Morte” e all’ufficio turistico sono reperibili le cartine con le indicazioni dei percorsi www.caminodosfaros.com oppure www.senderismo.net/geo/costa/costa-de-la-muerte . Si riparte, ripercorriamo quindi la AC-432 fino a “Ponte do Porto” dove seguiamo a destra sulla DP-1603 fino all’innesto della AC-440 che seguiamo fino alla AC-552, qui imbocchiamo a destra in direzione “Cee” fino a dove inizia l’autostrada VG-1.4. percorriamo tutta l’autostrada fino al termine della stessa, praticamente sul mare e seguiamo le indicazioni per “Finisterre” , prendendo a destra la AC-445 fino a “Finisterre” e da qui seguendo le indicazioni per il “Faro di Finisterre” in poco più di 3 chilometri arriviamo al parcheggio. Il parcheggio per i camper è a destra (GPS= N=42°53’12,30” O=09°16’19,40" m. 145 s.l.m.), diritto c’è il cartello di divieto di accesso agli autocarri, prendiamo la strada in salita sulla destra senza problemi. Qui troviamo un primo parcheggio, non completamente in piano misto per auto e camper, ma, con un camper < 35 q., possiamo tranquillamente seguire la stradina in discesa sulla sinistra che ci porta su un piazzale, perfettamente in piano, dove è possibile campeggiare (noi abbiamo trovato 7 camper con tendalino e tavolini all’esterno) in questo punto veramente panoramico (GPS= N=42°53’13,90” O=09°16’23,30" m. 45 s.l.m.). “Finisterre” in castigliano e “Fisterre” in galiziano, “Finis Terrae”: la fine della terra, infatti per secoli la terra finiva qui, era l’ultimo bastione dell’”Impero Romano”. A piedi raggiungiamo il punto estremo del capo che rappresenta anche il punto di arrivo del “Camino di Santiago” www.caminodesantiago.gal segnalato da un cippo con evidenziato il chilometro 0,00 e da una croce in pietra dove i pellegrini depositano una pietra come ricordo. In prossimità della struttura del faro c’è anche un hotel con annesso ristorante e terrazza panoramica: l’”Hotel O Semaforo”. La zona ovviamente è a forte attrazione turistica e ci sono anche due negozi di souvenir e un bar: il “Bar O’Reuxio”, dove vendono anche prodotti locali. All’ingresso della zona pedonale un’altra croce: la “Cruz da Costa da Morte”. Ripercorrendo la strada dell’andata, arrivati sopra il paese di “Finisterre” ci fermiamo per ammirare e scattare qualche foto dall’alto alla lunghissima e bellissima “Praia Langostera”. Non abbiamo tempo di fermarci in spiaggia e quindi proseguiamo nel nostro itinerario. Segnaliamo che poco prima c‘è un’area camper (GPS= N=42°54’40,70” O=09°15’49,40" m. 35 s.l.m.). Sempre seguendo la AC-445, arriviamo a “Cee” e poi proseguiamo sulla AC-550 e arriviamo così a “Carnota” dove troviamo la spiaggia più lunga della “Galizia”, ben 7 chilometri ininterrotti di sabba bianca! La “Playa de Carnota” (un’altra tra le 5 spiagge più belle di Galizia, sempre secondo la guida del Touring Club Italiano) è tra le 100 migliori al mondo, secondo la rivista tedesca "Traum Strände". Questo è uno degli accessi al parcheggio, ma solo con camper < 35 q.; inoltre è necessario arrivare al mattino prima delle 9,00 altrimenti l’accesso può diventare molto difficoltoso, è inoltre possibile la sosta notturna (GPS= N=42°48’53,50” O=09°06’19,60" m. 0 s.l.m.). Noi siamo costretti a parcheggiare sulla strada ed a percorrere la stradina di accesso a piedi (in parte sterrata) fino al parcheggio e quindi sulla spiaggia davvero lunghissima! Ancora pochi chilometri sempre sulla AC-445 e troviamo l’accesso al “Camping Ancoradoiro” (GPS= N=42°45’27,70” O=09°06’44,40" m. 25 s.l.m.), bel campeggio www.campingancoradoiro.com con annesso area camper con vista sulla spiaggia sottostante, la “Praia de Lanño”.

 

18° giorno 12 agosto 2018 (Muros – Faro e Dune di Corrubedo – Baiona km 205 + a piedi sulle dune km 5)

 

Siamo immersi nella nebbia e nelle nuvole e pioviggina, mi sa che la giornata non sarà delle migliori! Temperatura 13°! The show must go on! Scattiamo qualche foto alla spiaggia immersa nella nebbia e partiamo: direzione sud. Proseguiamo sulla costa ammirando (AC-550) per quanto possibile il paesaggio. Dopo circa 30 km abbandoniamo la AC-550 e proseguiamo, sempre sulla costa, sulla AC-554 che dopo pochi km incontra nuovamente la AC-550 che seguiamo fino ad incontrare la AC-549 che con un lungo ponte ci consente di attraversare la laguna evitandoci un lungo giro. Ritorniamo così sulla AC-550 che ci condurrà fino alla deviazione per “Corrubedo” (indicazioni); da qui seguendo la AC-303 arriviamo al “Faro de Corrubedo” al termine della strada, dove troviamo un ampio parcheggio idoneo anche per una eventuale sosta notturna (GPS= N=42°34’34,60” O=09°05’23,00" m. 30 s.l.m.). Il tempo è sempre “uggioso” e pioviggina, scattiamo qualche foto e proseguiamo alla ricerca della deviazione per le “Dune di Corrubedo” ; percorriamo a ritroso la AC-303 fino all’innesto con la DP-7304 (circa 5 km), dove poco prima sulla destra troviamo la strada, con indicazioni, per le “Dune di Corrubedo” e dopo poco troviamo il grande parcheggio (con divieto di sosta notturna e guardie che controllano): siamo nel “Parque Natural de Las Dunas de Corrubedo Y Lagunas de Carregal Y Vixàn” (GPS= N=42°35’05,80” O=09°02’40,20" m. 20 s.l.m.).

 

http://parquesnaturais.xunta.gal/gl/complexo-dunar-corrubedo-lagoas-carregal-vixan

 

http://www.turismo.gal/que-visitar/espazos-naturais/parques-naturais/complexo-dunar-de-corrubedo?langId=it_IT

 

Dal sito:

La grande duna mobile è il richiamo. Lunga più di 1 km, larga circa 250 m e alta circa 20 m, la duna mobile di Corrubedo si vede da lontano, bianca come una regina di sabbia, in questo parco naturale che è il più visitato della Galizia, con un’affluenza di  circa 300.000 persone l’anno. 

Situato tra le rías di Arousa e quella di Muros e Noia, il parco occupa un migliaio di ettari. È formato dalle dune, dalla spiaggia di Corrubedo e dalle lagune di Vixán, di acqua dolce, e da quella di Carregal, di acqua salata. Entrambe ospitano, tra giunchi e canne, i 3.000 uccelli acquatici che vivono qui: anatre, chiurli, mestoloni, piovanelli, pivieri. Un mondo di piume e gracchii cui si aggiungono le risate e le corse delle nutrie giocherellone.

 

Da qui partono due percorsi per ammirare le dune e le spiagge: il primo su comoda passerella in legno che termina dopo circa 700 m in un punto panoramico proprio davanti alla grande duna (non è possibile camminare sulle dune) e il secondo, che parte sulla sinistra del parcheggio, con indicazione per la “Praia – Playa” 2 km. Percorriamo anche questo sentiero, anche se con una triste pioggerellina, e arriviamo alla spiaggia, come al solito lunghissima e profondissima: la “Praia da Lagoa” e “Praia de Ladeira”, veramente peccato per il tempo! Dopo pranzo riprendiamo il nostro viaggio sempre verso sud, in direzione dell’ “Parque Nacional des Illas Atlanticas” www.parquenacionalillasatlanticas.com. Tralasciamo a sinistra la strada dell’andata e proseguiamo diritto sulla DP-7304 fino all’inizio dell’autostrada AG-11, lasciando quindi la costa per proseguire sulla comoda autostrada in direzione di “Vigo”, ma dopo circa 30 km usciamo e proseguiamo dapprima sulla AC-553 e poi sulla EP-8001 fino alla AP-9 (autostrada) che seguiamo in direzione “Baiona”. L’autostrada diventa poi VG-20 e quindi AG-57 fino a destinazione. A “Baiona” c’è anche un campeggio, ma ci sono diversi punti bellissimi dove fermarsi liberamente. Noi ci siamo fermati sul lungo mare in una strada chiusa sulla “Playa de Ladeira” (GPS= N=42°06’43,00” O=08°49’53,50" m. 0 s.l.m) in compagnia di altri 15 camper di varie nazionalità (la spiaggia come al solito è sorvegliata di giorno dai bagnini e dotata di servizi igienici aperti anche di notte e quindi utilizzabili anche dai camperisti, inoltre la passeggiata è illuminata e sorvegliata dalla polizia che passa ciclicamente).  

 

19° giorno 13 agosto 2018 (Visita di Baiona a piedi km 10 + escursione in catamarano alle Illas Cies e spiaggia da Rodes km 28)

 

Questa mattina, alle 12,15, abbiamo il giro, prenotato ieri, in catamarano www.mardeons.es (€ 10,00 a persona – senza sbarco nella spiaggia) nel “Parque Nacional des Illas Atlanticas” www.parquenacionalillasatlanticas.com fino alla magnifica “Praia das Rodas” (considerata una delle più belle al Mondo). Il parco è composto da 4 arcipelaghi: “Cortegada”, “Sálvora”, “Ons” e “Cies”. In attesa dell’orario ne approfittiamo per visitare la cittadina www.turismodebaiona.com con una bella passeggiata (circa 1,5 chilometri) lungo il “Paseo Maritimo”. Passiamo quindi per la “Penisola di Santa Marta” sulla cui cima c’è la “Chiesa di Santa Marta de Baiña” e il parcheggio per i camper (idoneo anche per sosta notturna) (GPS= N=42°06’55,90” O=08°50’11,40" m. 20 s.l.m), con vista sulla “Praia de Santa Marta”. Scendiamo e proseguendo per il “Paseo Maritimo” arriviamo all’ingresso del centro storio della città e ci addentriamo nelle strette viuzze a quest’ora ancora deserte e con tutti gli esercizi commerciali chiusi. Iniziamo con la “Ex Collegiata de Santa Maria de Baiona”, di aspetto fortificato e di stile romanico ogivale. La Chiesa fu costruita nel XIII secolo ed era considerata una chiesa collegiata dal 1482 al 1850. Poco più avanti troviamo la “Chiesa di Santa Liberata” cappella consacrata in onore della figlia martire della Baiona, la prima donna al mondo crocefissa. La facciata della Chiesa ha due torri eleganti e al centro, sull'architrave, uno scudo simbolo di “Baiona” e uno scudo simbolo del “Regno di Galizia” con n mezzo una nicchia con l'immagine del “Santo Crocefisso”. Passiamo poi in “Praza do Concelo” con il Municipio e la “Capela da Misericorda”. Usciamo dal centro storico (Casco Historico) e ci avviciniamo all’ingresso della “Fortaleza de Monterreal” che si trova sulla penisola del “Monte Boi”, (€ 1,00 ingresso a pedi,  € 5,00 in auto) circondata da 3 km. di mura merlate realizzate tra l'undicesimo e il diciassettesimo secolo. Sulle mura si ergono le tre torri da cui era protetta la fortezza. All'ingresso si trova la “Torre dell'Orologio”, che nascondeva un campanello che serviva a dare l'allarme in caso di attacco nemico; a est sorge la “Torre del Tenaza”, la cui missione era di difendere il porto mediante batterie di canoni e, nella parte più orientale, sulla baia, c'è la “Torre del Principe”, forse la più antica, che agiva come faro per le navi. In cima al “Monte Boi” si trova un hotel molto esclusivo con piscina e vista spettacolare su tutta la baia e le “Illas Ciés”: l’”Hotel Parador Nacional de Baiona” www.parador.es/es/paradores/parador-de-baiona . Noi saliamo sulle mura e le percorriamo in tutta la sua lunghezza soffermandoci in vari punti panoramici con vista sulla “Praia da Cuncheira”, sulla “Medialuna del Condestable”, una scultura in granito inaugurato dal principe Filippo nel V° Centenario della scoperta dell’”America” che si compone di cinque gruppi che rappresentano “Galizia”, “America”, emigrazione e ritorno, collocato intorno ad una grande sfera che simboleggia il mondo e sulla “Virgen de la Roca”, il monumento più conosciuto del comune, che è stato costruito in granito sulle rocce del “Monte Sanson” dal grande architetto “Antonio Palacios”; il lavoro è stato inaugurato nel 1930, è alto 15 metri e rappresenta la Vergine che tiene nella mano destra un gazebo-barca a cui si accede da una scala a chiocciola interna in pietra. Proseguendo sulle mura arriviamo alla “Torre del Principe” e quindi all’hotel. Da qui si apre la vista sulla “Praia de Barbeira” e sulla “Praia da Ribeira” (quella davanti all’ingresso del parco del castello). Camminiamo sul molo del club nautico e siamo nel punto più vicino per ammirare la “Carabela Pinta”, una copia di quella caravella, che capitanata da Martín Alonso Pinzón, attraccò il 1° marzo 1493, in queste acque. Con la commemorazione del V° centenario della scoperta dell’”America”, una copia della caravella è stata realizzata ed è stata qui ormeggiata. È allestita come museo ed è visitabile (€ 2,00 a persona). Terminata la visita della cittadina e prima dell’imbarco, ci fermiamo in una “Churrerìa – Heladerìa”, davanti al castello dove ci gustiamo i “churros” tipici dolci spagnoli, con un cappuccino. Siamo a pochi passi dall’imbarco e sono ormai le 12,00 così ci avviamo al pontile dove è già attraccato il catamarano che ci condurrà in questa avventura. Saliamo a bordo e puntuali salpiamo dirigendo la prua in mare aperto. Passiamo in mezzo a due isolette, sempre dell’arcipelago: “Illas Estelas” e raggiungiamo, dopo circa 25’ di navigazione la prima delle isole dell’arcipelago dell’”Illas Cies”: “Illa do Sur o de San Martiño”. Da questa posizione si incomincia anche a vedere la bellissima “Praia das Rodas” (la prima delle 5 spiagge più belle di Galizia, sempre secondo la guida del Touring Club Italiano) di sabbia finissima e bianchissima, che ammiriamo dal catamarano avvicinandoci fino al punto di sbarco. Purtroppo noi non possiamo sbarcare in quanto il permesso di sbarco viene rilasciato dal “Governo di Galizia”, ma ci vogliono circa 10/15 giorni per ottenerlo e avremmo dovuto fare la riservazione www.mardeons.com . Ciò in quanto la zona è riserva protetta e l’accesso è a numero chiuso! La “Praia das Rodas” (GPS= N=42°13’33,50” O=08°53’59,40" m. 0 s.l.m) è una lingua di sabbia che unisce le due isole vicine: “Illa Norte o de Monteagudo” unita alla “Illa do Medio o do Faro”. Sull’isola è possibile campeggiare solo con tende nel campeggio autorizzato, è possibile fare trekking e prendere il sole sulla spiaggia. È inoltre possibile raggiungere i due fari presenti sull’isola. Non si possono lasciare rifiuti sull’isola. Al ritorno il catamarano si avvicina anche all’”Illa do Sur o de San Martiño” per darci la possibilità di ammirare anche la “Praia de San Martiño” e le sue calette. Sarebbe stato bello poter scendere e godersi una giornata sulla “Praia das Rodas”, ma sarà per un’altra volta! Iniziamo così il percorso di rientro verso “Baiona”, dove arriviamo puntuali. Alle 14,00 sbarchiamo e siamo abbastanza affamati, decidiamo così di fermarci in uno dei tanti locali per assaporare la “parillada de mariscos”. “Restaurante Plaza de Castro” in “Plaza de Castro”, di fronte alla stazione marittima nei pressi della rotonda (qui ci sono ben tre ristoranti che occupano tutta la piazza con i tavolini). Dopo pranzo torniamo al camper e ci godiamo il sole sulla “Playa de Ladeira” proprio dove abbiamo parcheggiato il nostro camper!

 

Altri siti di interesse per la visita alle “Illas Ciés”:

www.isladeons.net                 www.toursriasbaixas.com

 

20° giorno 14 agosto 2018 (Baiona – Canyon do Sil – Leon km 429 + km 26 in catamarano nel Canyon do Sil)

 

Entriamo nella regione “Castiglia e Leon” (Castlla Y Leon)

 

Oggi lasciamo il “Parque Nacional das Illas Atlanticas” ed iniziamo il nostro viaggio di rientro, ma prima cercheremo di fermarci sul “Canyon do Sil”. Usciamo quindi dalla città di “Baiona” e prendiamo la AG-57 in direzione “Vigo”, poi la AP-9 e quindi la A-52 in direzione “Ourense”; qui si esce dall’autostrada e si prosegue sulla N-120 (che costeggia il “fiume Miño”) fino a “Monforte de Lemos” dove giriamo a destra sulla LU-903 in direzione “Doade”. Giunti a “Doade” proseguiamo (indicazioni) per l’imbarco dei catamarani (ancora 3 km circa). Il tratto di strada dopo il paese è davvero spettacolare, infatti costeggia, dall’alto, il “Canyon do Sil” con viste mozzafiato! Siamo nella “Ribeira Sacra”

 

https://turismo.ribeirasacra.org

 

http://www.turismo.gal/que-visitar/xeodestinos/ribeira-sacra?langId=it_IT 

 

Dal sito:

Facendo di Ourense e Lugo un unico regno, le acque del Sil e del Miño scorrono per incontrarsi e creare un ambiente divino, la Ribeira Sacra. Un luogo baciato dal cielo. Luoghi imponenti come i canyon del Sil, navigabile, e paesaggi che ospitano una delle maggiori concentrazioni d'Europa di chiese e monasteri medievali. Alcuni così impressionanti come quello di Santo Estevo de Ribas de Sil, costruito su un versante e circondato da boschi frondosi. O quello di Montederramo, di dimensioni colossali. O quello di Ferreira de Pantón, abitato da monache sin dal XII secolo. O quello scavato nella roccia, San Pedro de Rocas, il più antico della Galizia.

E la vite. Perché in queste terre, fertili e con un microclima favorevole, i monasteri crearono una cultura del vino che oggi è più viva che mai sotto la D.O. Ribeira Sacra. Parliamo di vigneti ubicati in versanti talmente inclinati che la coltivazione richiede uno sforzo eroico. Nasce così il leggendario Amandi, un vino rosso che per secoli è stato elaborato in esclusiva per il Papa.

Arriviamo così al punto di imbarco (GPS= N=42°24’33,80” O=07°26’37,30" m. 235 s.l.m.) (abbiamo percorso circa 200 km), qui ci sono parcheggi per un po’ di auto (non preoccupatevi per la strada, arrivano anche i bus da 12 metri!) e ci stanno anche i camper (se anche non c’è subito posto, basta aspettare che sbarchino quelli del turno precedente che i posti si liberano). Dopo aver parcheggiato il camper andiamo alla biglietteria https://turismo.ribeirasacra.org/es/catamaranes-canon-del-sil ed acquistiamo i biglietti per la prossima corsa disponibile che sarà alle 16,30 (€ 9,00 a persona). Il giro ha una durata di circa 2 ore e si sviluppa nel canyon scavato dalle acque del “fiume Sil”; sui pendii circostanti è coltivata l’uva su arditi terrazzamenti, un po’ come da noi alle “Cinque Terre”. Il catamarano scivola dolcemente sull’acqua e la guida ci spiega (in spagnolo, ma si capisce abbastanza) la dura vita dei viticoltori in questa zona, dove si producono ottimi vini sia bianchi che rossi. Alle 18,30 siamo nuovamente a terra e ripreso il nostro camper ci avviamo verso “Leon”, ripercorrendo la LU-903 fino alla N-120 che imbocchiamo in direzione di “Ponferrada” dove ci innestiamo sulla A-6 in direzione “Astorga” dove seguiamo la AP-71 fino a “Leon” dove ci fermiamo per la notte all’”area camper de Leon” www.parkingautocaravanasleon.com (GPS= N=42°32’40,00” O=05°35’18,00" m. 815 s.l.m.). L’anno scorso ci eravamo fermati al “camping Ciudad de Leon” (GPS= N=42°35’24,00” O=05°31’59,10" m. 935 s.l.m.) www.campingleon.com

 

21° giorno 15 agosto 2017 (Leon (E) – Montpellier (F) km 962)

 

Sorpresa……questa mattina solo 11°, direi fresco! Tempo bellissimo! Oggi la tappa di trasferimento sarà decisamente lunga, infatti se riusciamo faremo quasi 1.000 chilometri! Lasciamo questa bella area sosta che ci ha ospitato per la notte e imbocchiamo la A-231 in direzione di “Burgos”, da qui proseguiamo sulla AP-1 (a pagamento) fino al confine con la “Francia”. Da qui percorriamo a ritroso la strada dell’andata quindi in direzione di “Toulouse” sula A-63 poi sulla A-64 (E-80); dopo “Toulouse” diventa A-61 e quindi A-9 (sempre E-80). Ci fermiamo per la notte in autostrada nei pressi di “Montpellier”.

 

22° giorno 16 agosto 2018 (Montpellier (F) – Milano (I) km 650)

 

Oggi ultima tappa, si rientra in “Italia”. Alle 8,00 partiamo e proseguiamo sulla A-9, quindi la A-54 e per finire la A-8 (E-80) fino al confine. Entrati in “Italia” l’autostrada diventa A-10 e nel pomeriggio inoltrato siamo a Milano. Anche questo viaggio è terminato. Siamo rimasti affascinati dalla costa nord della “Spagna”, molto diversa dalla costa del sud, molto più in ordine e a nostro avviso sicura; infatti non abbiamo mai avuto la sensazione di pericolo pur avendo fatto la metà del viaggio con soste libere e non all’interno di campeggi organizzati. Le temperature di notte ci hanno sempre consentito di dormire al fresco, senza l’ausilio del condizionatore, inoltre, anche durante il giorno la brezza non ci ha mai fatto soffrire il caldo. Sicuramente un viaggio interessante sia per la visita di belle città che per lo spettacolo dato dalle bellissime spiagge. Un arrivederci al prossimo viaggio.

 

 

 

Informazioni generali per il viaggio:

 

Paesi attraversati: 3

km totale percorsi da Milano: 4.736;

km percorsi in moto: 455;

km percorsi a piedi:81

Città visitate in Francia: Tolosa.

Città visitate in Spagna: Donostia/San Sebastian, Bilbao, A Coruña; Baiona.

 

Cambi:

Francia e Spagna: è in vigore l’ Euro;

 

Spesa totale gasolio € 826,00;

Spesa totale autostrada e pedaggi vari € 456,00.

 

Francia e Spagna stessa ora dell’ Italia anche quando c’è l’ora legale;

 

Documenti per l’espatrio e per il camper:

Per tutti i paesi attraversati: carta d’identità (non rinnovata) o passaporto, patente italiana, libretto del camper e assicurazione con carta verde.

 

 

Guide utilizzate: Spagna sud e Spagna nord del Touring Club Italiano www.touringclub.it

Francia sud del Touring Club Italiano www.touringclub.it

Le guide del camperista: Spagna edizioni Vivi in camper

 

Carte stradali utilizzate: Francia scala 1:600.000 del Touring Club Italiano www.touringclub.it Spagna e Portogallo scala 1:800.000 del Touring Club Italiano www.touringclub.it

 

Siti utili:

www.turismospagnolo.it www.spain.info www.spagnamare.net

 

 

 

 

Se vuoi vedere tutte le foto del viaggio, vai alla “Gallery”

 

Qui di seguito le tracce .gpx del percorso effettuato